Formia, città antica dalla storia importante, venne fondata, sebbene non manchino leggende diverse legate al Natale formiano, dai Laconi, popolo proveniente da una delle 5 “periferie” del Peloponneso. Successivamente, nel periodo di dominazione romana, venne chiamata Formiae (termine significativo, “approdo confortevole”, grazie alla sua posizione proprio al centro del golfo, quindi in zona riparata).
Mirabolanti e suggestive leggende narrano che in questa zona abitassero, in epoca antichissima, i Lestrigoti, giganti “mangiatori di uomini” nominati più volte dallo stesso Omero nell’Odissea e autori della distruzione della flotta di Ulisse, unico superstite.
La cinta muraria, composta da pietre poligonali, riallaccia la storia di Formia ai popoli pre-italici, aurunci, conquistati intorno al IV secolo a.c. dall’esercito romano che la sottomette ammettendola a far parte dell’amministrazione dell’urbe come “civitas sine suffragio”, appellativo assegnato esclusivamente ai territori “fedeli” attraverso i quali il passaggio era da considerarsi sempre “sicuro”, tanto da essere attraversato dalla via Appia, arteria fondamentale per il controllo dell’impero. Nel 188 a.c., dopo 3 secoli di rapporti privilegiati, Formia diviene a pieno titolo appartenente a Roma, meritandosi la “cittadinanza romana”.
Nobili romani, senatori, consoli e pontefici amano trascorrere le loro vacanze estive nella bella cittadina, come testimoniato dai resti disseminati in tutto il territorio. Su tutti Cicerone, che edificò nella campagna formiana una delle sue residenze più frequentate.
Gaeta nasce da Formia, quando, dopo la caduta rovinosa dell’impero d’Occidente, la popolazione abbandonò la cittadina vittima di saccheggi e si rifugiò parte nella campagna a ridosso delle colline e parte nella zona dell’attuale Gaeta appunto, di fatto dando vita al primo nucleo abitativo.
La seconda guerra mondiale vede Formia al centro dei terribili scontri che hanno infiammato la celeberrima linea “Gustav”, scontri che hanno lasciato sul campo di battaglia la gran parte del patrimonio storico ed artistico che, a causa dei bombardamenti alleati, andò distrutto nella quasi totalità.